Tra il 1309 e il 1312 tutto il territorio
di Capiate, compresa Villa Capiate, Greghentino e Miglianico, fu venduto dal Monastero di Sant'Ambrogio a Obizzone da Bernareggio e
a Febo
della Torre (B1 a pag.7 della complessa
genealogia famigliare).
A Milano e in tutto il territorio
milanese, l'aspra
lotta per il predominio tra la famiglia ghibellina dei Visconti e quella guelfa dei Torriani era giunta al suo apice. Si può ritenere
che i della Torre, con l'acquisto del Castello di Capiate e delle terre
circostanti, volessero attuare una strategia di
controllo del territorio, garantendosi inoltre la proprietà di beni particolarmente redditizi,
utili per il loro rafforzamento economico.
Obizzone da Bernareggio era un ricco
possidente della zona di Vimercate, disponeva di uomini armati e
parteggiava per i Torriani. Febo
della Torre era nipote del più famoso Napo e cugino di Cassone, a quel
tempo arcivescovo di Milano.
Quando i Torriani furono definitivamente
scacciati da Milano (tra il 1311 e il 1324), Febo si ritirò nella zona
di Trieste e Aquileia, dove acquistò feudi ed ebbe incarichi
podestarili. Morì nel 1328. Febo I della Torre compare nell'albero
genealogico dei principi Thurn und Taxis, anche Duchi di Duino, tra i
loro capostipiti. I discendenti ancora oggi abitano nel Castello di Duino in
prossimità di Trieste.
I Della Torre, dopo la loro cacciata da
Milano, furono considerati fuorilegge. Si può quindi ipotizzare che Febo perse il
diritto a possedere beni nel Ducato di Milano e, di conseguenza, le
terre e i beni di Capiate divennero possedimenti del solo Obizzone. Le
ultime notizie a riguardo di quest'ultimo risalgono al 1322 quando conquistò Monza alla testa di diecimila uomini.
Ebbe almeno un figlio, forse adottivo, Francesco Foppa Bernareggio, che
nel 1376 cedette alla famiglia D'Adda tutto il territorio capiatese
proveniente dall'eredità paterna.
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