I
D'Adda furono una famiglia di ricchi
mercanti originari di Olginate. Commerciavano in particolare lana e
tessuti, e sembra non disdegnassero attività mercantili al
limite del lecito. La loro fortuna si accrebbe all'inizio del '300,
quando Antonio D'Adda si stabilì a Milano presso la corte viscontea.
Il ramo milanese ebbe cariche e titoli sempre più importanti ma si
estinse nella linea maschile all'inizio del secolo XIX. Nella linea femminile si ebbe l'unione con un ramo dei Borromeo, dando così origine
alla famiglia Borromeo D'Adda.
Nel XIV secolo gli eredi di Obizzone da
Bernareggio erano
gravati da molti debiti, probabili conseguenze delle onerose campagne militari di
inizio secolo, durante la lotta tra guelfi e ghibellini. I D'Adda olginatesi
seppero sfruttare questa situazione e, facendo leva sulle
difficoltà economiche dei Bernareggio, riuscirono ad acquisire la proprietà di
Capiate e Villa Capiate. L'atto di acquisto risale al 12 gennaio 1376.
Nei secoli che seguirono essi gestirono
queste grandi proprietà con la mentalità commerciale speculativa a loro
abituale, frazionando, vendendo, permutando terreni ed immobili a
seconda della convenienza del momento. Il Castello di Capiate, già
ridotto a rudere, venne lasciato in eredità nel 1435 da Giovanni Antonio
D'Adda a suo suocero, il notaio Giovannino Rocchi. Caromano fu venduta
nel 1674 al milanese Carlo Gilardi.
Con i D'Adda, che furono feudatari di
Olginate tra il '500 e il '600, si approfondisce la separazione fra
Capiate e Villa Capiate. A Villa rimase il nucleo
comunale antico, mentre Capiate - dominata dai D'Adda - iniziò a gravitare su Olginate, tanto che il 7 febbraio 1632 occorrerà formalizzare con un
apposito atto la separazione fra queste due comunità al fine della
costituzione del Comune autonomo di Capiate. Ciò che non muterà mai,
essendo tale anche ai nostri giorni, è l'appartenenza di Capiate,
Caromano e Villa ad una medesima parrocchia, unica attuale testimonianza
dell'assetto antico del territorio e delle sue comunità.
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